Hope & Glory: una chiacchierata con Angelo Montanini

Tuesday, 11 October, 2016 - 18:15
Setting: 

Per qualsiasi gioco di ruolo, la grafica è un elemento indispensabile, e per Hope & Glory l’immagine è un elemento essenziale nel definire le molte diverse culture dell’ambientazione. Sotto questo aspetto, abbiamo dalla nostra il contributo di Angelo Montanini, che non ha semplicemente illustrato i concetti base, ma ha contribuito a dare forma e vita a molti aspetti del nostro setting.

Cominciamo oggi col fare quattro chiacchiere con Angelo, per scoprire un po’ di più su come l’abbigliamento e la cultura delle diverse nazioni di Hope & Glory abbiano preso forma.
 
  1 . Io comincerei con una domanda molto generale.   Tu sei un illustratore con una lunga esperienza nel campo del fantasy, e un illustratore per la moda. Come è stata l'esperienza di lavorare su un progetto steampunk ed esotico? C'è qualche elemento del genere steampunk o di Hope & Glory che ti attira in modo particolare? E cos'è che detesti?
 
Le precedenti esperienze nel settore fantasy e soprattutto cyberpunk mi hanno aiutato a percorrere una nuova strada ma in fondo, simile alle precedenti. Fondendo i due temi ,fashion and fantasy con il cyberpunk mi è sembrato di cogliere le spirito giusto per entrare nel complesso mondo steampunk. Lo stimolo maggiore è stato cercare di capire lo spirito di questi mondi nati da fusioni culturali ed etniche e interpretarne in modo corretto un modo di esprimersi attraverso abiti ed oggetti che mostrassero una contaminazione a volte caotica ma non casuale.

  2 . Ho letto sul tuo profilo, poche ore fa, la frase: "Sono cresciuto ascoltando la musica della. beat generation , seguendo le varie mode che provenivano dalle persone più creative e geniali che spesso dissacravano perfino la Union Jack ma amavano il proprio paese."  
  Era parte di un discorso molto serio sull'attuale situazione della Gran Bretagna, ma ha toccato un tasto particolare, perché anch'io sono cresciuto con la stessa musica, e Hope & Glory ha dei seri debiti sia con i Beatles di "Sgt. Pepper" che con i Kinks di "Victoria", e credo che lo spirito di George Harrison aleggi sulle pagine del mio mondo immaginario. Usi la musica come parte del tuo processo creativo? E nello specifico, hai tratto qualche ispirazione dalla musica nel creare le tavole Per Hope & Glory?

 
 La musica è parte fondamentale del mio modo di lavorare e nel mio studio colonne sonore e pezzi dei Beatles, Animals, Kinks o Rolling Stones non mancano mai. Anche le citazioni di abiti indossati da quelle Band non è certo casuale anche se sono talmente inserite nel mio DNA che non devo neanche fare ricerca di immagini ma sono già pronte per essere modificate ed aggiornate attraverso contaminazioni con il mondo della moda.
Molti designer infatti utilizzano spesso riferimenti al modo fantasy o dei comics. Io faccio un lavoro simile contaminando ed assemblando outfit dei Beatles con quelli dei Sex pistols...

 

Angelo Montanini - Hope & Glory - Character Concept 1


  3 . E riguardo alle tue tavole, cominciamo con la tavola "Inglese", la prima della serie.
  In Hope & Glory, ciò che sopravvive dell'Impero Britannico è il Raj Anglo-Indiano. Per sopravvivere alla Catastrofe i profughi delle Isole Britanniche hanno dovuto adattarsi a un nuovo continente, e mescolare la propria cultura con quella dell'India. A cosa ti sei ispirato, per costruire questa prima immagine? Hai usato dei riferimenti specifici? Quale era la tua idea di base nel creare questi due personaggi?

 
  Anche in questo caso certi riferimenti anni ’60 o un certo George Harrison con le sue musiche mixate da chitarre e sitar hanno contribuito a darmi una traccia. Per la verità anche un libro come Passaggio in India letto anni fa in lingua originale, mi ha ispirato . Tutto è utile e tutto si può mescolare per ottenere nuovi effetti. Ancora una volta però certe immagini tipo San Francisco ’60 con divise militari e bandiere usate in modo dissacrante mi hanno aiutato e guidato lungo il percorso.

 
  4 . Da assoluto incapace a livello artistico, ciò che mi ha colpito nella tua prima tavola di Hope & Glory è il livello di dettaglio dei costumi, la ricchezza di particolari e di motivi. Vedere alcune mie idee prendere forma, sommate ad altre che io non avevo neppure immaginato (ma mi sono affrettato a copiare), non ha prezzo. Ma sono i dettagli che davvero danno vita a queste immagini, per ciò che mi riguarda. E non so come chiederlo, ma proviamo così: quanto c'è di studiato e quanto c'è di istintivo, in questo lavoro di dettaglio? In altre parole, decidi di disegnare un certo personaggio per potergli mettere quella specifica sciarpa o cintura, o mentre il personaggio cresce, quel dettaglio, quell'accessorio, emergono come necessari senza essere premeditati? (lo so, è una domanda demente, ma come dicevo, io sono artisticamente inutile).

Come detto precedentemente la scelta di un personaggio e dell’outfit non sono casuali ma la parte dello schizzo a matita è un momento espressivo in totale libertà. Poi le modifiche di movimento e degli oggetti avvengono seguendo le finalità e le indicazioni programmate dagli autori. Una volta che lo schizzo è pronto il passaggio alla fase cromatica avviene seguendo regole precise di rendering del tessuto e dei materiali che derivano dalle mie diverse esperienze professionali.