“Scende il crepuscolo,
il Davokar si oscura.”
Nonostante uno stormo di corvi enormi volteggiava avidamente intorno a loro, il goblin Fenya sembrava calmo. Tutti sapevano che quegli uccelli maledetti possono predire uno spargimento di sangue. Kvarek sentiva il sudore delle mani indebolire la presa sulla lancia e gridò alle sue spalle: “Magdala, Sbrigati!”
Persa nelle sinistre armonie del rituale, la strega non rispose, mantenendo le mani appoggiate sulla tetra superficie della colonna di pietra.
All’improvviso un boato echeggiò tra le rovine, come se sottoterra una creatura gigantesca si fosse svegliata e stesse cercando di alzarsi sotto innumerevoli strati di roccia. “La strega ha detto che gli abomini escono di notte” disse il goblin a bassa voce. Kvarek strinse la presa fino a farsi sbiancare le nocche: “No, ha detto solo che sono più affamati col buio. Non temono il sole al tramonto e neanche…” fu interrotto dalla voce rauca di Magdala “Le colonne hanno risposto, so dove si trova il sepolcro.”
Usciti dalle rovine tuttavia, la Bestia del Morbo li raggiunse, enorme e rabbiosa. Gli artigli raschiavano il terreno roccioso, le piaghe purulente trasudavano pura corruzione, mentre sul terreno dietro di sé, lasciava una scia di melma nera e oleosa.
“Non possiamo sfuggirle” disse Fenya. Magdala annuì. “Bene allora” sospirò Kvarek,” affronteremo qui il nostro destino, per conquistare i tesori di Symbaroum.”
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Nelle prossime settimane rilasceremo numerose anteprime, vi innamorerete di questa cupa ambientazione come noi.